La decrescita della diffusione del contagio da coronavirus ha permesso graduali riapertura in tutto il Paese. Dal 18 maggio anche gli istituti museali hanno potuto accogliere nuovamente i visitatori nelle proprie sale.
Grazie al DPCM datato 17 maggio 2020, il Governo ha fatto un ulteriore passo avanti per la ripresa delle attività economiche e di cultura italiane. Nonostante gli eventi che prevedano grandi assembramenti, come rappresentazioni teatrali o concerti, siano sospesi almeno fino al 14 giugno, la cultura riparte dai musei. In particolare, potranno riprendere le attività gli istituti che accolgono meno di 100.000 visitatori l’anno, predisponendo specifiche misure di distanziamento sociale e sanificazione degli ambienti. Oltre a garantire una continua pulizia degli ambienti aperti al pubblico, l’accesso su prenotazione e l’utilizzo obbligatorio di mascherine e gel disinfettanti, qualcuno sta già cominciando a testare strumenti all’avanguardia per osservare le disposizioni santiarie.
Nel Duomo di Firenze, ad esempio, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha predisposto l’uso di apparecchi individuali per il distanziamento sociale che avvertono i visitatori non appena si trovano a meno di due metri l’uno dall’altro; indossati all’ingresso del museo, dovranno essere tenuti durante tutta l’esperienza e riconsegnati per la sanificazione all’uscita. Dove invece non è possibile garantire ampi spazi di visita, è necessario contingentare in maniera stretta gli accessi alle singole sale espositive e garantire percorsi a senso unico.
Nel Veneto Orientale, tra i primi a riaprie abbiamo la Collezione Cavallini-Sgarbi, allestita nel Palazzo Vescovile di Portogruaro solo poche settimane prima del “lockdown”, che espone i capolavori rinascimentali raccolti dal celebre critico d’arte, ma anche i musei del Comune di Concordia Sagittaria, il quale ha disposto un apposito regolamento che prevedere la sanificazione costante, la prenotazione obbligatoria via email con massimo 5 persone ogni mezz’ora e l’utilizzo di mascherine e guanti. Allo stesso modo, anche il Cortino del Castello di Fratta sito nel Comune di Fossalta di Portogruaro riapre al pubblico, con misure del tutto simili.
Queste prime aperture sono il simbolo di una volontà di ripresa anche per il mondo della cultura, orientando l’offerta della vicina stagione estiva ad un turismo di prossimità.