Il “Menù dei Dogi” per promuovere il territorio della Venezia orientale

Il “Menù dei Dogi” per promuovere il territorio della Venezia orientale

Piatti inediti con ingredienti locali di stagione e spezie, ristoratori Ambasciatori del territorio e internet dei menu: sono questi gli ingredienti base del progetto “Menu dei Dogi” che per tutto il mese di maggio si potrà degustare in 10 ristoranti di Portogruaro, Concordia Sagittaria e Teglio Veneto i cui chef con curiosità ed entusiasmo si sono avventurati in ricerche storiche per ispirare la loro fantasia in cucina e stupire gli ospiti locali e non.

In aggiunta agli abituali piatti, i ristoratori hanno creato 26 piatti inediti, utilizzando 23 diversi prodotti di stagione di mare e di terra, 16 ingredienti di origine rigorosamente locale (pesci, crostacei e molluschi in testa) e impreziosendoli con ben 26 tipi diversi di spezie, locali ed esotiche.

Quelle spezie che hanno trasformato e reso “universale” la cucina veneziana quando alla fine del Medioevo quasi tutto il commercio delle spezie in Europa passava per Venezia e a Rialto la vendita delle preziose merci si svolgeva sotto la vigilanza dei “messeri del pepe”, dei funzionari statali.

Le spezie, oltre a influenzare il sapore dei piatti alimentari e a riservare beneficio al nostro spirito e alla nostra salute, hanno avuto un grande impatto sulla nostra storia, commercio e cultura sin da quando nel 1362 la Serenissima riservò a una categoria di cittadini (denominati “poveri al pevere”, cittadini originari, ultra sessantenni e indigenti), grazie ad una sovrattassa governativa sul pepe, una certa somma di denaro per il loro sostentamento, un vero e proprio assegno (di “cittadinanza” diremmo oggi).

Il Menu dei Dogi, che ogni ristoratore ha voluto interpretare a modo suo creando uno o più piatti come Antipasto, Primo, Secondo e Dessert, non vuole essere “solo” una porta che si apre su un’epoca passata che può conquistare anche i palati gourmand e cosmopoliti di oggi ma anche contribuire a valorizzare le ricchezze di un territorio portogruarese (prodotti, produttori, percorsi esperienziali) a pieno titolo inserito nella Land of Venice.

Ecco perché chi è desideroso di sapere che cosa c’è dietro ogni piatto del Menu dei Dogi potrà soddisfare la sua curiosità attraverso una “narrazione emozionale” del piatto stesso fatta a viva voce del ristoratore in sala o letta, ancora prima di entrare al ristorante, sul suo iphone, ipad o pc attraverso la scansione di uno specifico QRCode che lo farà entrare nella piattaforma digitale MYFOOD nella quale si trovano tutti i menu dei 10 ristoranti (quelli abituali e quello dei Dogi) con tutte le informazioni aggiornate on line e multilingua per essere gradite anche ai turisti stranieri (prodotti, loro origine di territorio e di produzione, storia, caratteristiche salutistiche).

È questo l’internet dei menu, è questa la Ristorazione 4.0 per offrire a tutti coloro che amano il buon cibo, clienti abituali o potenziali, italiani e stranieri, nuove opportunità esperienziali legate al tema dell’enogastronomia.

“Un progetto – afferma Manrico Pedrina, Presidente di Confcommercio Portogruaro, Bibione, Caorle – che mette giustamente in risalto il patrimonio culturale, enogastronomico, storico e paesaggistico attraverso i piatti che fanno sintesi di queste straordinarie bellezze di cui il nostro territorio può vantarsi. Un percorso condiviso con gli operatori che ha trovato il suo slancio con la formazione e la capacità di raccontare emozionalmente il territorio, boccone dopo boccone, grazie alla sapienza delle mani degli chef-ristoratori partecipanti e che contribuirà ad arricchire le molteplici occasioni di esperienze della ormai prossima manifestazione enogastronomica “Terre dei Dogi In Festa” organizzata dal Comune di Portogruaro con la nostra collaborazione che , come è noto, si celebrerà per la 14° volta dal 17 al 19 maggio prossimi”.